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E se tutti noi delle cooperative sociali andassimo a votare?

Incontro con Michele Serra




La tesi è chiara e semplice: la decisione di votare o meno è innanzitutto una questione di passione (quindi di motivazione e obiettivi) e senso di partecipazione condivisa.


Se mi appassiona la politica, è ovvio che andrò a votare alle elezioni, anche per una soddisfazione personale. Allo stesso modo, se non mi interessa, la cosa più scontata da fare è rimanere a casa.

Il ricambio generazionale è stato accompagnato da un profondo cambiamento nel rapporto tra cittadini e la politica. Per le generazioni passate l'orientamento politico era forse troppo importante, ma costituiva comunque un elemento identitario fondamentale. Oggi, al contrario si è perso tutto: la politica non interessa, non appassiona. Sicuramente ci confrontiamo con una sfiducia e delusione diffusa verso la politica, ma c’è di più.

Le nuove tecnologie hanno contribuito a rompere i legami sociali, le persone sono ripiegate su se stesse, non sentono più la necessità “fisica” di uscire di casa per andare a votare. Il paragone con il mito di Narciso, che si innamora della propria immagine riflessa e perde la vita, è calzante: il ritiro nella sfera privata sta spingendo verso la morte delle passioni e della… democrazia.



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